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Miglior Hosting WordPress, inizia col piede giusto!

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Migliori Hosting Provider per WordPress, inizia col piede giusto!

La scelta del web hosting è un tassello fondamentale per il successo di un sito, merita molta attenzione e non va presa con leggerezza.

Perché?

Capirai il motivo rispondendo a questa semplice domanda: secondo te è meglio avere un sito veloce e sempre attivo oppure uno che ci mette 10 secondi a caricare il contenuto e che non è sempre raggiungibile?

Risposta esatta! (spero per te J). Hai già capito che la scelta di un buon ottimo hosting può aiutarti ad avere un buon sito, magari di successo! Ma ci sono numerosi web hoster (detti anche hosting provider) che offrono i servizi più disparati, e ovviamente non sono tutti uguali.

Quale scegliere? Insomma, qual è il miglior hosting per WordPress?

Dipende.

In questo articolo ti mostrerò quali sono gli aspetti che devi considerare nella scelta di un hosting per WordPress e per farti risparmiare tempo (che potrai dedicare alle lunghissime code in posta, o ad un bel riposino… a te la scelta) ho selezionato quelli che per la maggior parte degli utenti del web sono i migliori hosting per WordPress, italiani e americani.

Come ho realizzato questa selezione? Tenendo in considerazione i risultati di velocità, di numero di down del server, della qualità del servizio di assistenza, il tutto sfruttando i commenti scritti dai normali utenti, persone come te e me che hanno già avuto un rapporto con gli hosting. Centinaia di commenti che hanno portato a questa selezione accurata.

Tengo a precisare che non è una lista dei primi 1000 hosting provider, ma è una selezione accurata dei migliori.

Migliori Hosting WordPress, per l’Italia

VHosting Solution

VHosting Solution

Datacenter: Italia, Germania, Francia.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale, Reseller, Semidedicato, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365, Ticket, Live Chat (Skype, Lun – Ven), Email, Telefono (servizio recall).

Uptime garantito: 99.9%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 30 giorni.

Note: gli utenti di robertoiacono.it hanno diritto ad uno sconto del 10% su tutti i piani hosting, frazionabili e semi dedicati inclusi inserendo il codice sconto robertoiacono.it in fase di acquisto. Perchè questo sconto? Perchè sono cliente di VHosting Solution dal 2012 con vari siti e sono molto soddisfatto del servizio ricevuto. Ottime prestazioni, assistenza sempre presente e rapida (per le rare volte di cui ne ho avuto bisogno).

Backup automatico giornaliero compreso.

Vista VHosting Solution

ServerPlan

serverplan

Datacenter: Italia.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale, Reseller, Cloud, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365, Tempi di risposta garantiti, Ticket, Live Chat, Email.

Uptime garantito: 99.95%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 30 giorni.

Note: studiando, leggendo, informandomi ed analizzando le opinioni che ho trovato su internet, e per esperienza personale, è un servizio hosting di ottima qualità, professionalità, prestazioni e assistenza. Proprio quello che cerco per questo blog.

I server sono provvisti di dischi SSD che consentono di avere migliori prestazioni rispetto ai classici hard disk.

Molto interessante il fatto che effettuano loro stessi un backup giornaliero, un pensiero in meno per noi.

Visita ServerPlan

CoolNetwork

coolnetwork

Datacenter: Italia.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale, Reseller (multidominio), Cloud, Dedicato.

Assistenza: Ticket, ma solo in orari d’ufficio (no 24/24).

Uptime garantito: no, ma dalla pagina sul loro sito è elevato, maggiore del 99.95%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 30 giorni.

Note: ottima reputazione online. Utilizza la tecnologia LiteSpeed per le versioni PRO. Backup automatico giornaliero compreso.

Visita CoolNetwork

Altri ottimi Hosting, per l’Italia

Ritengo che i precedenti siano i migliori hosting in circolazione. Ma se non sei soddisfatto, ecco altri ottimi hosting per un pubblico di riferimento italiano o europeo.

Keliweb

Keliweb

Datacenter: Italia.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale, Reseller (multidominio), Cloud, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365,Ticket, Email.

Uptime garantito: 99.9%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 10 giorni.

Visita Keliweb

Noamweb

noamweb

Datacenter: Italia, USA.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale, Reseller (multidominio), Cloud, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365,Ticket, Telefono, Forum.

Uptime garantito: 99%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: no.

Visita Noamweb

Miglior Hosting WordPress, americani

Per chi avesse la necessità di operare in USA, ma anche per chi volesse tutte le funzionalità (illimitate) di un servizio hosting americano a prezzi più bassi rispetto ai nostri (pagando qualcosina in latenza, un ritardo di circa 150-300 ms, e assistenza in inglese), ecco i migliori hosting americani.

InMotion Hosting

inmotion hosting

Datacenter: USA.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale,Reseller, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365,Ticket, Live Chat, Support Center.

Uptime garantito: 99.9%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 90 giorni.

Visita InMotion Hosting

Arvixe

Arvixe

Datacenter: USA.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale,Reseller, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365,Ticket, Live Chat, Telefono, Support Center.

Uptime garantito: 99.9%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 60 giorni.

Visita Arvixe

MDDHosting

mddhosting

Datacenter: USA.

Piani disponibili: Hosting Condiviso, Professionale,Reseller, VPS, Dedicato.

Assistenza: 24/7/365,Ticket, Telefono, Support Center.

Uptime garantito: 99.9%.

Garanzia soddisfatti o rimborsati: 30 giorni.

Visita MDDHosting

Caratteristiche principali da valutare

Ecco i criteri principali su cui dovresti basare la tua scelta quando acquisti un piano hosting:

1. Tipologia di servizio

Valutare le proprie esigenze, può sicuramente farti risparmiare molti soldi. Iniziare con un piano hosting da 1000€ l’anno con la stima che il sito arriverà al massimo a 1.000 utenti unici al giorno, non è una buona idea. Ne basterebbero tranquillamente 30€!

Il mio consiglio è di scegliere un piano in base alla stima del traffico che avrai sul sito. E se non hai proprio idea di quanti visitatori potrai ricevere?

Per il primo anno, partirei con un normale hosting condiviso da circa 30€ all’anno. Successivamente potrai stimare meglio la crescita futura del sito ed adeguare il piano hosting alle nuove esigenze.

In linea di principio vale il fatto che è sempre meglio sovrastimare piuttosto che sottostimare, quindi è meglio acquistare qualcosa che abbia più prestazioni e risorse piuttosto che ritrovarsi con un sito rallentato.

Che tipi di servizio esistono?

  • Hosting Gratuiti: i web hosting offrono uno spazio web gratuitamente ed inseriscono spesso dei loro banner pubblicitari all’interno del tuo sito. Con questo tipo di servizi non si ha alcun tipo di garanzia, i server vanno spesso giù e la velocità di risposta è molto lenta. Non consiglio mai di iniziare con questo tipo di servizio, piuttosto di usarli per fare dei test.
    Ma se proprio insisti, ho preparato una lista di hosting gratuiti.
  • Hosting Condivisi: sono la scelta più utilizzata da chi inizia a lavorare con WordPress. Hanno un costo relativamente basso (intorno ai 30€ all’anno è un prezzo ragionevole) e prestazioni e risorse accettabili per iniziare. È un buon punto di partenza per i principianti.
    Gli hosting condivisi offrono uno spazio web su un server grande che ospita molti altri siti web. Per questo motivo possono permettersi di offrire il servizio a prezzi bassi.
    Spesso molti hosting provider promettono risorse illimitate, ma nella realtà, non lo sono. Avrai sempre delle limitazioni in prestazioni, e se il carico del tuo sito crescerà notevolmente, ti consiglieranno (e anche te vorrai farlo, visto che il sito rallenterà notevolmente) di passare ad un piano hosting superiore. Se ciò non accadesse, tutti i siti presenti su quel server, risentirebbero negativamente del carico del tuo sito (praticamente gli sottrai risorse). Ma è del tutto normale, se il tuo sito cresce, crescono anche i costi di gestione.
    Parlando di numeri, il limite di utenti unici dipende da moltissimi fattori, per cui ogni sito è diverso. Non si dovrebbe generalizzare e non esiste un numero preciso di utenti unici che il server condiviso riesca a gestire, per cui non prendere quello che ti dirò per vero. Ma giusto per darti una vaga idea, con un hosting condiviso a 30€ all’anno, si potrebbe arrivare a gestire fino a 3.000+ utenti unici al giorno. Ripeto, non prendere questo valore come oro colato, può essere di meno o di più, ma è giusto per capire che non puoi arrivare fino ai 20.000 unici con un server condiviso.
  • Reseller: permette ad un utente di rivendere le proprie risorse (spazio web, banda, ecc.) ad altri utenti, ma senza doversi preoccupare attivamente della gestione dei server. Scelta consigliata per Web Designer, Webmaster, e a tutti quelli che intendono offrire questo servizio ai loro clienti.
  • VPS Hosting: i Virtual Private Server (VPS) si riferiscono alle macchine virtuali, ovvero una partizione di server fisici in server virtuali in base alle esigenze del cliente. Nonostante tu stia condividendo il server fisico con altri utenti, questo sistema ti fornisce un controllo come se fosse un server dedicato. Spesso questo tipo di hosting è adottato da sviluppatori, utenti intermedi e blogger con siti con traffico medio-alto.
    Se non hai nessuna competenza tecnica, ti consiglio di acquistare un managed VPS, dove tutta la parte tecnica di gestione e aggiornamenti, verrà effettuata dal provider dell’hosting.
  • Cloud: per l’utente è molto simile ad un hosting condiviso, ma con la differenza che le risorse possono essere aumentate o diminuite a piacimento, a seconda delle necessità. In questo modo “paghi a minuti”, paghi solo ciò che consumi realmente. Inoltre la struttura è molto affidabile in quanto esiste una ridondanza di server in modo tale da sopperire a problemi che si possono causare su singoli server (non si avranno rallentamenti o perdite di prestazioni sul sito).
  • Server dedicati: hai un server interamente dedicato al tuo sito web (tutto lo spazio web lo puoi gestire solo te). Quindi hai pieno controllo sulla gestione del server stesso, compreso il Sistema Operativo, l’hardware ecc.
    Questa soluzione viene adottata da chi ha un gran traffico giornaliero, non adatto sicuramente a chi è agli inizi.
    Se non hai competenze tecniche, affidati ad un managed server dedicato. Come prima, il provider gestirà gli aggiornamenti e tutto ciò che riguarda l’amministrazione del server.

2. Velocità

È una la caratteristica fondamentale, avere un sito veloce e scattante, vuol dire dare una buona user-experience. La maggior parte degli utenti scappano dal sito se questo si carica in una decina di secondi. In più Google ha annunciato che tra le centinaia di fattori che influiscono sul posizionamento nei motori di ricerca, la velocità di caricamento di un sito è già presa in considerazione e lo sarà sempre di più in futuro (più il sito sarà veloce, è più probabilità hai di essere posizionato meglio). Occhio alla velocità quindi!

Ma come fare a capire se un web hosting è veloce o meno?

Partendo dal fatto che non mi fido molto dei dati che forniscono direttamente i web hosting, io preferisco utilizzare strumenti come pingdom per misurare la risposta del server (non caricamento del sito, che può variare a seconda se è ottimizzato o meno). Affinché il test sia veritiero, devi effettuare molti test (seleziona il server europeo di Pingdom se il pubblico del tuo sito è in Italia) e devi conoscere i siti che usufruiscono dello stesso piano hosting che vuoi acquistare… non è una passeggiata trovarli, ma se cerchi tra le recensioni di un hosting provider, sicuramente troverai qualcuno che possiede un sito sull’hosting che stai cercando.

3. UpTime

È la percentuale di tempo garantita dall’hosting provider nella quale il sito sarà raggiungibile e quindi visibile (il server sarà up). Valori attorno al 99,95 % sono ottimi, equivalgono a circa 4.5 ore di down all’anno.

Visitare un sito, magari per la prima volta, e trovarsi di fronte ad una schermata bianca che dice che il sito non esiste o non è momentaneamente raggiungibile non è mai bello, fa perdere credibilità al sito stesso.

Il valore di uptime è indicato nel contratto che dovresti sempre leggere prima di procedere con l’acquisto dell’hosting. Se riesci a dimostrare (e non è così semplice, l’hoster si protegge con mille clausole) che l’uptime effettivo è realmente inferiore a quello garantito, hai diritto ad un rimborso, che di solito è in una percentuale ridicola, tipo  il 10%. Quindi su un hosting da 30€ hai un rimborso (se mai te lo daranno) di 3€, ma nella pratica probabilmente avere il sito irraggiungibile ti ha fatto perdere molto di più (vendite mancate, perdita di possibili futuri clienti, perdita di possibili iscrizioni alla newsletter, ecc…). Quindi all’hoster conviene rispettare l’uptime garantito, ma in caso non riuscisse, non perderebbe poi molto. Personalmente preferisco non tenere particolarmente in considerazione il valore dell’uptime garantito nella scelta dell’hosting.

4. Spazio Web e Banda

Lo spazio web è lo spazio fisico che hai a disposizione sul server.  In realtà, un blog o sito web normale, almeno per l’inizio, non occuperanno molto spazio, parlo di meno di 300MB. Ovvio che se vuoi immagini in HD, video, musica, beh, allora il discorso cambia radicalmente.

Un’altra caratteristica non meno importante da tenere in considerazione, è la banda necessaria, che può essere intesa come la quantità di dati che vengono scaricati dal tuo sito (immagini, file js, codice html, tutto ciò che è presente su una pagina web) in un mese.

Molti provider offrono banda “illimitata”, una vera manna dal cielo in quanto avrai un pensiero in meno. Ma attenzione: in realtà ci sono delle restrizioni di utilizzo (leggi sempre il contratto).

Altri provider offrono una quantità di banda ben definita, circa 10-20 volte lo spazio web. Per avere una stima approssimativa della banda necessaria per il proprio sito web, basta moltiplicare il peso medio di una pagina, per il numero di pagine viste in un mese. Un sito di piccole dimensioni può arrivare tranquillamente fino a 5 GB mensili.

Meglio banda illimitata o limitata?

Ci sono diverse opinioni al riguardo. Personalmente trovo la banda illimitata la soluzione ideale, risparmio tempo e salute per calcolare la banda necessaria del sito prima dell’acquisto, ma soprattutto, evito di pensare ai consumi e alla possibilità di sforare il limite solo perchè un mese ho ricevuto più visitatori rispetto alle previsioni.

Fai attenzione a questa opzione quando acquisti un piano hosting.

5. Assistenza

L’assistenza è un punto cruciale nella scelta dell’hosting, tant’è che molti utenti (me compreso) prima guardano l’assistenza e poi tutto il resto. Ti capiterà sicuramente (ma non te lo auguro) di aver bisogno di un po’ di supporto per il tuo spazio web, quindi fatti questa domanda: in caso di bisogno, vorresti ricevere assistenza immediata e professionale? Oppure anche con qualche giorno  di ritardo (e a volte non ricevere neppure quella)? E in che lingua?

Io penso che sarebbe meglio avere una buona assistenza prima di tutto, rapida (il sito non raggiungibile può portare danni economici non trascurabili) e precisa, 24 ore su 24 tutti i giorni.

6. Prezzo

Il prezzo è l’ultimo fattore da prendere in considerazione nella scelta dell’hosting. Meglio spendere qualcosa in più e avere ottime prestazioni e assistenza piuttosto che avere tantissimi problemi, perdere un sacco di tempo e perdere anche denaro (e molte altre possibilità) solo per risparmiare il più possibile. Se devi risparmiare su un progetto web, l’hosting non deve essere contemplato.

Se vuoi delle prestazioni, è giusto pagare per averle. Non puoi pretendere di avere un’assistenza professionale e rapida pagando 10 € all’anno! Quindi il prezzo dipende dalle tue esigenze. In linea di massima, preferisco comprare un hosting da 30€ all’anno piuttosto che uno da 10€.

Se proprio non ti interessa avere garanzie e servizi, ci sono web hosting molto economici, a partire da 15€ all’anno, compreso il dominio (ma li sconsiglio, eviterai un sacco di problemi e perdite di tempo).

7. Compatibilità

Rimarrai sorpreso dal sapere che WordPress, nonostante l’enorme potenzialità, ha un codice molto leggero, è compatibile con quasi tutti i web hosting ed è preferibile farlo girare su un hosting Linux (non Windows).

Per funzionare WordPress richiede:

  • PHP versione 5.2.4 o superiore
  • MySQL versione 5.0 o superiore
  • Modulo Apache mod_rewrite

Gli hosting provider della selezione che ti ho preparato sono tutti compatibili, e molti propongono soluzioni ottimizzate per WordPress.

Consigli

Consiglio di leggere sempre i termini di servizio (TOS) prima di acquistare un web hosting, così da sapere a cosa stai andando incontro. Molti provider, inseriscono delle clausole del tipo: “Ci riserviamo il diritto di strozzare le risorse di un sito nel caso in cui sovraccarichi in maniera eccessiva il server, questo per assicurare un buon servizio a tutti gli altri siti ospitati sul server stesso”.

Sappi che non esiste niente di illimitato nel mondo dell’hosting. È solo una tecnica commerciale per attirare più clienti. Nella pratica, mettono a disposizione più risorse di quanto un sito-blog classico possa raggiungere, dando l’illusione di essere illimitate. È un male? No, non credo. Una volta che l’utente conosce la realtà, il fatto di avere risorse illimitate lo vedo più come un vantaggio (non devi continuamente pensare al consumo di risorse). Personalmente, preferisco hosting illimitati. Ma leggi bene il TOS nella relativa sezione per capire cosa viene inteso con il termine “illimitato” e capirai quali siano le limitazioni d’utilizzo.

Soprattutto nel caso di hosting con risorse limitate, leggi il TOS e chiedi all’assistenza cosa accade nel caso in cui dovessi superare il limite delle risorse. Alcuni hosting provider bloccano il sito! Meglio saperlo prima che dopo.

Alcuni hosting provider mettono ben in evidenza due nuove caratteristiche: dischi SSD e server LiteSpeed. I dischi SSD sono più veloci dei classici dischi SATA o SAS (e anche più costosi), con un notevole guadagno in velocità in termini di IOPS (operazioni di Input/Output per secondo). I server con tecnologia LiteSpeed sono più performanti rispetto a quelli Apache.

Purtroppo, per siti poco visitati, dove non ci sono molte richieste, i miglioramenti apportati da LiteSpeed e SSD (che hanno prezzi maggiori) non si notano nel tempo di caricamento del sito rispetto ad un classico Apache e SATA.

Vale la pena puntare su SSD e/o LiteSpeed?

Sì nel caso di siti con un buon numero di utenti (almeno qualche migliaio di utenti unici giornalieri), no nel caso di poco traffico, a meno che non vengano offerti allo stesso prezzo di dischi SATA e server Apache.

Se hai un po’ di tempo da investire, informati, trova delle fonti sicure, leggi e compara le opinioni. Fai attenzione durante la lettura delle recensioni che trovi in giro, spesso sono create solamente con lo scopo di vendere il servizio e “casualmente” nascondono alcune caratteristiche negative. Evita i siti di ranking che mostrano i top 10 hosting, la maggior parte mostra sempre i soliti provider perchè offrono commissioni maggiori. Informati sui forum di settore, troverai gente preparata, esperti, ma anche comuni webmaster, che diranno la loro senza puntare ad un guadagno economico. E ricordati che solitamente chi lascia una opinione lo fa per lamentarsi. È difficile donare il proprio tempo se le cose vanno bene. Quindi è normale trovare più opinioni negative rispetto a quelle positive… ma se ne trovi solo di negative, beh, allora lascia perdere.

Controlla sempre la data della recensione-opinione che vuoi valutare. Io tendo a tenere in considerazione solamente quelle dell’ultimo anno. Soprattutto nel mondo dell’hosting, le cose cambiano velocemente, un hosting provider eccellente 4 anni fa, oggi può essere pessimo, e viceversa.

Se possibile, paga mensilmente, almeno per i primi mesi. I prezzi saranno leggermente più alti, ma in questo modo potrai valutare con calma il servizio che ti viene offerto, e nel caso in cui non fossi del tutto soddisfatto, potrai cambiare provider senza perdere grosse cifre di denaro.

Assicurati, chiedendo all’assistenza, che sia semplice fare un upgrade del piano hosting, nel caso divenisse necessario (lo spero per te).

Ultimo consiglio, contatta sempre l’assistenza prima dell’acquisto, e chiedi tutto ciò che ti serve sapere, soprattutto che tipo di server ha bisogno il tuo progetto (condiviso, VPS, cloud, dedicato, ecc).

E per il dominio?

Puoi immaginare il dominio come un’etichetta che dai ad uno spazio web per essere facilmente rintracciabile e raggiungibile (detto in parole molto povere), è il classico “nome del sito”, ad esempio robertoiacono.it. Molti web hosting vendono separatamente il piano hosting (quindi lo spazio web con tutti i servizi associati) e il dominio. Comprare solamente lo spazio web, è come comprare una chiavetta USB di grosse dimensioni raggiungibile da qualsiasi parte del mondo, ma totalmente inutile se vuoi mostrare il sito. Per rendere visibile il sito web, dovrai acquistare un dominio che dovrà puntare al tuo spazio web (a cui è associato un indirizzo IP).

Dove acquistare il dominio?

È del tutto indifferente, purchè sia affidabile.

Il mio consiglio è quello di separare l’hosting dal fornitore del dominio (registrar). Compri l’hosting da una parte, il dominio da un’altra, e poi punti il dominio verso l’hosting acquistato tramite DNS (devi inserire nel pannello del dominio due indirizzi che ti fornirà il provider dell’hosting). Ad esempio puoi acquistare l’hosting da ServerPlan e il dominio da Keliweb. In questo modo non avrai alcun tipo di vincolo con l’hoster, avrai molte meno noie in caso di problemi con l’hosting provider e potrai trasferirti in brevissimo tempo senza avere nessun intoppo.

Prima di acquistare hosting e dominio, metti bene in risalto questa tua necessità all’assistenza e assicurati che sia supportata da entrambi (la maggior parte degli hosting affidabili lo consente).

In ogni caso, evita di usufruire del dominio gratuito per un anno, in quanto dal secondo anno i prezzi del rinnovo saranno leggermente più alti rispetto al normale e sarai legato all’hosting provider. Come ho detto, acquistalo da un altro provider.

Non sai che nome scegliere per il dominio? Leggi come scegliere il nome del dominio.

Provider italiano o straniero?

Se hai un sito con un pubblico italiano e non hai particolari legami tra esigenze e budget, a parità di prestazioni. servizi e qualità, ti consiglio di stare su un provider hosting con datacenter in Italia o massimo in Europa. Perchè? Perchè in questo modo si evita il problema (minimale) della latenza, ovvero il ritardo dovuto alla trasmissione dei dati dal computer dell’utente al server e dal server al computer dell’utente. Parlando di pubblico in Italia e facendo riferimento a server sempre in Italia, questo ritardo è dell’ordine di 150-300 ms per server in America e di 10-20 ms per server in Europa. Come vedi, non è un ritardo eccessivo, ma esiste.

In realtà, l’importanza di un server italiano o americano varia molto dal contenuto del sito. Se il sito ha poche pagine e con contenuti quasi totalmente testuali, tipico esempio di sito vetrina, beh, anche un server americano è un’ottima scelta.

Spesso però i top hoster stranieri, come quelli che ho selezionato, sono migliori di quelli italiani. Questo per tanti motivi, sicuramente il numero di siti che devono gestire è molto maggiore di quello che devono gestire i provider italiani, in più vivono in un mercato con una maggiore concorrenza. Tutto ciò si traduce in prezzi più bassi per gli utenti (è come andare a fare la spesa in un grosso supermercato piuttosto che andare in bottega), maggiore attenzione nella qualità dei servizi (per differenziarsi dalla concorrenza) e maggiore esperienza (parlando sempre a parità di servizio e garanzia offerti).

Quindi l’unico vero problema che potresti incontrare con un hosting provider straniero è solamente la lingua (risolvibile, almeno parzialmente, usando degli strumenti di traduzione molto potenti, come Google Traduttore), sempre che 300 ms di latenza non ti sembrino eccessivi.

Poi ognuno è libero di pensare e valutare, ma soprattutto, scegliere come meglio crede.

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